the european biennial of contemporary art
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artisti

Ragnar Kjartansson

1976, Reykjavik, IS Lives in Reykjavik, IS

SCHUMANN Machine, 2008 Performance and installation

ROVERETO

Kjartansoon_opt

Ragnar Kjartansson si dedica alle arti visive, alla musica e al teatro, ma si considera principalmente un performer; per lui l’arte “è come il blues – dice – la uso per ripulire la mia anima”. La sua opera polifonica e talvolta psichedelica é costruita sulla tensione tra sentimenti contradditori – dolore e felicità, orrore e bellezza, dramma e umorismo – e offre così allo spettatore una visione al contempo cinica e romantica della storia e del presente. Le leggende folcloristiche regionali, il vocabolario pop e una raffinata eredità artistica alimentano le sue performance poetiche, mentre malinconia e nostalgia diventano strumenti critici atti a indagare il mondo del dubbio ontologico. Allestito nel cortile della Manifattura Tabacchi, SCHUMANN Machine è un teatro misterioso e “infuocato”, luogo di una nuova rappresentazione della storia. Qui, Kjartansson e Davið Þór Jónsson – artista e pianista di indiscusso valore – interpretano in un loop assurdo e psichedelico Dichterliebe di Robert Schumann, e in particolare Hör’ ich das Liedchen klingen , che accompagnano con azioni burlesche quasi dadaiste (inclusa una scorpacciata di tartufi) in un omaggio decadente alle avanguardie storiche del ventesimo secolo. Posto di fronte a un inferno ripetitivo intriso di una componente iconica di identità nazionale e completato da un’intepretazione atletica dei due performer, che giocano i ruoli di un dramma kitsch di nobile derivazione, lo spettatore è proiettato in un lamento ironico rivolto alle reliquie di un passato industriale e di una società in divenire.


Location

ROVERETO

ADAM BUDAK: "PRINCIPLE HOPE"

EX PETERLINI, VIA SAVIOLI 20 – MANIFATTURA TABACCHI, PIAZZA MANIFATTURA 1 – STAZIONE FERROVIARIA, PIAZZALE ORSI

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